Museo Giannettino Luxoro

Categoria (tipo)

Museo civico

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Denominazione

Museo Giannettino Luxoro

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Denominazione originale

Villa Luxoro

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Ubicazione

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Circoscrizione:

Nervi-Municipio IX levante

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Indirizzo:

Viale Mafalda di Savoia,3- 16167 Genova

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Telefono e fax:

010322673

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Indirizzo Web:

www.museoluxoro.it

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email:

museoluxoro@comune.genova.it

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Notizie storiche

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Data (inaugurazione):

1951

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Utilizzazioni

La villa, costruita nel 1903 e basata sul progetto di Pietro Luxoro, fu dimora della famiglia fino alla morte del suo ultimo componente Matteo Luxoro. Nel 1946, con l'atto testamentario, egli cedette la villa al Comune di Genova, disponendo che venisse trasformata in museo. Nel 1951 il Museo Giannettino Luxoro venne aperto al pubblico con l'esposizione delle collezioni raccolte dalla famiglia.

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Attività (uso attuale):

Museo civico

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Uso storico:

Dimora della famiglia Luxoro

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Annotazioni/Descrizione

Villa Luxoro è situata alla fine di via Capolungo, nella parte estrema del terreno cittadino, al confine col comune di Bogliasco. Nel 1903 i tre fratelli Luxoro, Giuseppe Matteo e Pietro, costruirono la villa seguendo il progetto di quest'ultimo, ispiratosi all'architettura genovese sei-settecentesca. L'edificio fu concepito non come semplice dimora di villeggiatura ma come luogo che potesse accogliere anche le loro numerose collezioni d'arte, acquisite dalla famiglia Luxoro a partire dalla seconda metà del XIX secolo. L'interno è decorato con stucchi e affreschi idonei ad ospitare le collezioni ed a creare un'atmosfera armoniosa tra arte e ambiente. Le scelte artistiche dei Luxoro si orientano nell'ambito delle arti decorative e in modo particolare verso la produzione ligure dei secoli XVII e XVIII, pur non rinunciando a collezionare oggetti provenienti da aree geografiche differenti e di altrettanto differenti periodi. Le collezioni spaziano dai mobili ai quadri, dagli orologi alle ceramiche, dalle statuine presepiali ai tessuti. Anche l'architettura, come le collezioni, contiene continui richiami a stili e modelli passati. Individuabile nella vasca esterna o nella scala che porta al piano superiore la forte ispirazione settecentesca; richiami al quattrocento sono presenti nell'architettura della sala da pranzo con il soffitto a cassettoni; infine, il salone realizzato con soffitto a stucchi neorococò. Questa forte spinta verso uno stile storicistico si discosta da tutto ciò che avveniva nel resto d'Europa, dove imperversava lo stile Liberty. Nel 1946 la villa divenne proprietà del Comune di Genova e, come disposto da Matteo Luxoro, venne trasformata in museo intotolato alla memoria di Giannettino Luxoro, scomparso prematuramente durante la Prima Guerra Mondiale. Fu Orlando Grosso, al tempo direttore dei musei civici di Genova, ad organizzare l'allestimento del museo. Si decise di mantenere le caratteristiche dell'abitazione del collezionista borghese e, nell'allestimento, non furono sovvertiti i criteri espositivi. Il museo Giannettino Luxoro con il suo parco offre un panorama privilegiato e si inserisce nel complesso dei Musei di Nervi unitamente alla Galleria d'Arte Moderna (Villa Saluzzo Serra), la Wolfsoniana e le Raccolte Frugone (Villa Grimaldi Fassio).

Le collezioni:

La visita del Museo Luxoro, articolata su due piani, comprende anche il seminterrato con la stanza adibita a cucina. I mobili che arredano le sale del Museo sono riconducibili in prevalenza al XVIII secolo e costituiscono una parte molto importante della collezione museale; si tratta di arredi quasi interamente ricollegabili alle pregiate botteghe artigiane della tradizione genovese. Di notevole interesse il cassone del XVI secolo e una coppia di cassettoni a ribalta con alzata del medesimo periodo. Si possono ammirare nel salottino al pian terreno le specchiere, le cornici lignee di diversa provenienza e due reggitorciere a forma di delfino degli inizi del XVIII secolo. Le sale al pian terreno ospitano una delle collezioni più importanti del museo: circa cinquanta orologi databili tra il XVII e il XIX secolo tra cui è possibile ammirare una serie di orologi notturni della seconda metà del 1600, alcuni di manifattura romana dei Campani. Nelle sale a pian terreno sono disposte: pendole da mensola del settecento, diurne ad altare del tardo seicento, a colonna. Inoltre il visitatore può apprezzare orologi da muro e da tavolo, nonchè una Telleruhr di manifattura tedesca risalente al XVII secolo. All'interno del salone a pian terreno si trova un fortepiano di manifattura viennese ad opera di Franz Banner, realizzato all'inizio del XIX secolo.

Le pareti della scala d'accesso al primo piano si prestano all'esposizione di quadri che rispettano il gusto dei Luxoro per l'arte del settecento e in cui predominano scene di genere e paesaggi. Fra le tele conservate all'interno del museo si distinguono alcune opere di Alessandro Magnasco e Antonio Francesco Peruzzini,nonchè numerosi ritratti settecenteschi di scuola genovese. Alcuni di questi ultimi furono realizzati da Giovanni Enrico Vaymer e dal Mulinaretto; da ricordare le numerose marine di area nordeuropea e le raccolte di disegni e stampe.

La camera da letto ospita la collezione di acquasantiere in maiolica di produzione ligure, databili tra il XVIII e il XIX secolo; al medesimo periodo risalgono anche le acquasantiere in argento ivi esposte. La vetrina all'interno della stanza contiene una serie di oggetti tra cui varie placche di manifattura genovese, mentre la scarabattola ospita un'immagine lignea dell'Immacolata. Sullo scrittoio intarsiato è possibile ammirare un portapparruca in maiolica savonese risalente alla prima metà del settecento. In ultimo, riconducibile all'opera di Antonio Maria Maragliano, riveste notevole importanza il crocefisso in legno.

La sala delle ceramiche, situata sempre al primo piano, contiene un nucleo di maioliche liguri, tra cui si possono ammirare vasi farmaceutici del XVII secolo; inoltre un servizio da the di manifattura savonese, versatoi, portaspezie e zuccheriere. Nella collezione di ceramiche sono presenti anche un gruppo di porcellane cinesi risalenti al XVIII secolo ("Famiglia rosa" e "Famiglia verde") e alcune maioliche italiane settecentesche, provenienti da Lodi e Faenza.

La collezione dei tessuti antichi, presentata al pubblico a rotazione, comprende mezzari stampati, merletti (liguri ed europei databili tra XVI e XIX secolo), gilet maschili ricamati e un campionario di stoffe in seta sei-settecentesche.

Elemento caratterizzante del museo è la raccolta di figure presepiali che costituiscono, forse, la più nota raccolta della famiglia nel periodo che va dall'ottocento al novecento. Si tratta di un'esposizione creata seguendo criteri che possano guidare il visitatore nei diversi livelli di lettura del fenomeno presepiale. All'interno della sala si trova esposto un presepe, ad opera di Giovanni Antonio Matera, intitolato "Adorazione dei Magi". All'interno della teca in vetro che lo ospita, il presepe è fissato sull'originale base sagomata in legno; le figure, realizzate in legno scolpito e in tela incollata e dipinta, hanno come sfondo un ricco ed articolato paesaggio; parte della scenografia è costituita da ruderi architettonici che accolgono la scena della nascita di Cristo. Attraverso questa scelta rappresentativa l'autore allude alla caduta del paganesimo e al trionfo del cristianesimo. All'interno del piccolo vano attiguo si può ammirare il presepe denominato "Il corteo dei Magi", prodotto alla fine del XVIII secolo, ad opera di un artista lombardo ignoto. L'opera presepiale si differenzia da quella scultorea del precedente presepe in quanto è realizzata con l'utilizzo di sagome di cartone dipinte. Quest'opera rappresenta un genere poco diffuso in Liguria ma fortemente affermato nei paesi di lingua tedesca e in area lombarda dall'inizio del XVIII secolo. Da ricordare, tra gli artisti attivi in quest'ambito, Francesco Londonio, Bernardino Galliari e Giuseppe Carsana.

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Sitografia

www.museidigenova.it

www.liguri.net/lepietremare

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022